Annunciato in sordina dalla sindaca di Cascina (Pisa) e coordinatrice toscana della Lega Susanna Ceccardi con un post su Facebook di venerdì 29 marzo alle ore 18:55, lunedì 1 aprile a mezzogiorno il ducetto fascio-leghista Salvini ha tenuto un provocatorio comizio in Piazza dei Tigli alla presenza di un manipolo di fedelissimi per presentare il candidato sindaco di Firenze Ubaldo Bocci, manager cattolico ed ex MSI di Almirante, sostenuto da un'ampia coalizione di “centro-destra” che va dalla Lega a Forza Italia, inclusi Fratelli d'Italia, partiti tutti chiamati a raccolta attorno alla pedana del comizio. Con questa sortita Salvini ha voluto simbolicamente sfidare la sinistra in uno dei quartieri tradizionalmente “rossi” della città, culla del PMLI e protagonista della Grande Rivolta del Sessantotto.

Il ministro di polizia ha comunque preso tutte le precauzioni per evitare contestazioni, scegliendo una piazzetta in orario di lavoro e scuola e facendosi circondare da un cordone di agenti.

Nonostante il breve preavviso la notizia della provocatoria presenza di Salvini è circolata e immediatamente nel quartiere si è organizzata la contestazione. Striscioni sono stati appesi alle finestre delle abitazioni che si affacciano sulla piazza con scritte come: “Firenze aperta agli immigrati”, “Accoglienza per tutti, No al governo della cattiveria”, “Vogliamo un mondo senza odio”, “la paura e l'insicurezza svaniscono in un quartiere coeso, solidale e inclusivo... il nostro!!! Q4”, insieme a bandiere della pace; lo striscione “no al razzismo a Firenze” appeso a una passerella pedonale è stato rimosso. Alcuni negozi del quartiere sono rimasti chiusi.

Un gruppo di ragazze e giovani ha coraggiosamente contestato il ducetto leghista innalzandogli davanti alla pedana cartelli con scritto “vergogna” e “democrazia”.